Domenica 19 febbraio 2017
Cittadella (PD)
74° Anniversario della battaglia di Nikolajevka (26 gennaio 1943)
85° di fondazione del gruppo Alpini di Cittadella
- ore 9.00 - Ammassamento e Alzabandiera presso la sede del gruppo ANA di Cittadella;
- ore 9.40 - Corteo (Borgo Treviso, Riva del Grappa);
- ore 10.00 - Deposizione di una corona d'alloro al monumento degli Alpini;
- ore 10.10 - Corteo (Riva del Grappa, Porta Bassano, Via Roma, Piazza Pierobon);
- ore 10.30 - S. Messa in Duomo;
- ore 11.20 - In Piazza Pierobon Alzabandiera, deposizione di una corona d'alloro al monumento ai Caduti;
- ore 11.30 - Allocuzioni delle autorità presenti.
« Appena passata la frontiera ucraina, una violenta battaglia scuote la calma della steppa. È il 26 gennaio, una data che moltissimi soldati e molte famiglie non scorderanno più: a Nikolaevka diversi plotoni ed intere compagnie andarono incontro alla morte; qui dopo un confuso assalto delle truppe di testa, aspettando il sostegno dei carri armati tedeschi e del resto della colonna, che arriva troppo tardi, più della metà dei soldati italiani sono rimasti uccisi. Il racconto è interrotto da una pausa di ricordo di tutti i morti della battaglia: Rino, suo amico d'infanzia; Raul, primo amico della vita militare; Giuanin un suo amico che finalmente "l'è riàt a bàita" (è arrivato a casa); il cappellano; il capitano Beppo, contrabbandiere di Valstagna; il generale Martinat; il sergente Minelli; Moreschi; Pintossi. Il protagonista si sente come un sasso, vittima d'eventi che non può reggere, troppo grandi e dolorosi. Dopo l'ennesima marcia stremante giunge in un villaggio ed in un'isba si mangia un pezzo di gallina in compagnia di alcuni soldati che non conosce. Si addormenta ed al suo risveglio si accorge che gli hanno rubato il caro moschetto compagno di mille battaglie. Nella stessa isba trova un grosso e pesante fucile da caccia che tuttavia può usare le sue munizioni e, presolo, si incammina in fretta per raggiungere la compagnia. Il suo piede è ferito, ha una piaga dolorosa e ciò gli rende il cammino difficile tanto che è costretto ad usare un bastone come stampella. Raggiunge in ogni caso la colonna in marcia e incontra Romeo, un vecchio compagno che conobbe nel corso rocciatori, così chiamato perché ogni sera andava a trovare una pastorella nella valle e si arrampicava alla sua finestra per cantarle una serenata. Dopo lunghe marce riesce, ad ogni modo, insieme ai suoi compagni ancora vivi ad uscire dalla sacca e raggiunge finalmente un caposaldo tedesco dove si lava, si cura e dorme per due giorni. Procedendo il cammino verso casa, arriva in Russia Bianca dove il cammino viene agevolato dall'arrivo della primavera. » |